venerdì 10 marzo 2017

L'obiettivo dei CFO per il 2017: più analisi del quotidiano e messa a punto dei documenti di reporting


Il novanta per cento dei CFO dichiara che vorrebbe avere maggiore controllo sui dati finanziari correnti e sulle operations, per mettere a punto documenti e report più attendibili. Questa esigenza nasce dal fatto che sempre meno CFO lavorano nelle stanze nascoste della contabilità, ma sono sempre più presenti nelle stanze dove si svolgono i CdA e le riunioni strategiche e la loro presenza si giustifica (anche) se sono in grado di distribuire documenti aggiornati e attendibili. Questo è quanto emerge da una ricerca della società di consulenza Kaufman Hall. Più del 70% degli oltre 380 dirigenti finanziari intervistati dicono che il supporto decisionale è la loro priorità numero uno per il 2017. Oltre il 90% dichiara di aver bisogno di lavorare di più con i dati finanziari e le operations per aiutare il top management a prendere le opportune decisioni critiche. Insomma c'è bisogno di Predictive Analytics. I CFO vogliono avere maggiore impatto sull'intero ciclo del business. I dati della ricerca confermano che i CFO si stanno trasformando in consulenti aziendali. Le maggiori preoccupazioni del passato per i CFO erano date dal consolidamento delle finanze, dai costi di compliance e dai costi generali. Ora, gli intervistati dicono che sono alla ricerca di modi per accedere ai dati di tutta l'azienda, per renderli trasparenti ai vari livelli del management. Poco meno della metà degli intervistati afferma che necessiterebbe di dati di benchmarking per migliorare le proprie performance. L'altra preoccupazione/priorità per il 2017 è l'agilità e aziendale. Meno del 23% degli intervistati è fiducioso circa la capacità della propria azienda di manovra su eventuali ostacoli commerciali imprevisti. Ogni anno le società spendono troppo tempo per il processo di budgeting annuale. I cicli di budget sono troppo lunghi, i report inefficaci e l'accesso ai dati complicato. Parte di questi problemi è causato dall'ancora eccessivo utilizzo di Excel, con file salvati in cartelle non sempre condivise e modificabili a piacere. Oltre il 50% dichiara di impiegare più di tre mesi per completare il bilancio. I rolling forecast hanno attenuato i rischi di un mancato controllo delle performance, ma l'uso costante e sistematico di rolling forecast è dichiarato solo dal 38%! Nel 2014 era solo il 25%. Inutile dire che una maggiore unificazione dei sistemi renderebbe il lavoro del CFO più utile e preciso.

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