venerdì 10 marzo 2017

L'industria delle bevande alcoliche innoverà attraverso….lo spirito delle cose d'un tempo

Il 2016 è finito con un consuntivo positivo per il settore e il 2017 dovrebbe muoversi nella stessa direzione di crescita. Quali sono stati (e saranno) i fattori guida del settore? Il primo è la rassicurazione di un prodotto tradizionale e autentico, fedele a se stesso nel tempo. Gli analisti rilevano che eventi come la Brexit, i disordini in corso in Medio Oriente, l'elezione di Trump e le tensioni che ne sono derivate, le tensioni con la Russia di Putin e il costante cambiamento della tecnologia rendono il futuro più imprevedibile e incerto. Il consumatore cerca stabilità e certezza e chiede ai prodotti di conforto, come le bevande alcoliche, di restituirgli un mondo meno frenetico e più vicino alle sicurezze della tradizione e dell'autenticità. Questo non esclude l'innovazione, anzi. Il passato può rappresentare un inesauribile serbatoio di novità, come ingredienti, ricette, sapori, metodi di produzione e forme antiche, che diventano inedite nella loro riproposizione. C'è poi il capitolo distribuzione. L' e-commerce è diventato, ormai, imprescindibile e anche l'industria delle bevande alcoliche ne è stata "travolta". Il consumatore chiede di interagire di più e più velocemente e, di contro, l'industria deve comunicare con sempre maggiore efficacia e personalizzazione. Pensare di trascurare questo canale è folle e avrà conseguenze fatali per tutti coloro che stanno (ingenuamente) rimandando. Terzo elemento è l'importanza del territorio. Se vogliamo, il territorio potrebbe essere un " di cui" del primo fattore (tradizione e autenticità). Tuttavia, merita di essere isolato per la sua specificità che incide sulla qualità del prodotto e la sua "raccontabilità". Il consumatore vuole conoscere la storia di ciò che beve e vuole gustare le particolarità del prodotto influenzate dalle specificità del territorio. Cominciamo a fare qualche esempio. Il whisky continua a diversificare e crescere. L'esplosione delle distillerie artigianali negli Stati Uniti, la crescente popolarità del whisky aromatizzato e una solida crescita del whisky irlandese, stanno "tirando" l'intero settore. Oltre ai distillatori artigianali, la crescita sarà guidata da condizioni invecchiamento sperimentali attraverso la selezione del legno e la sperimentazione di diversi ceppi di lievito. Sino a pochi anni fa, il gin era un business in mano a poche multinazionali, ma, da qualche tempo, sta avendo una rinascita. La crescita maggiore è venuta dai distillatori artigianali che stanno coraggiosamente sperimentando nuovi sapori e ingredienti vegetali. Il mercato del rum è stagnante, tuttavia ha una grande opportunità per crescere,sfruttando le stesse tendenze del whisky. La produzione dovrà spostarsi nelle categorie premium, enfatizzando il valore dell'invecchiamento, della "canna singola", la sperimentazione di nuovi barili, il territorio d'origine e l'ingrediente principale, sia esso la melassa o il succo della canna da zucchero. Gli esempi potrebbero muoversi attorno a moltissimi altri distillati, come la vodka, il cognac, le italianissime grappe e i nostri brandy, ma la nostra intenzione è solo quella d'inquadrare una filosofia di sviluppo del settore, sulla quale varrebbe la pena fare qualche riflessione.





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