Qual è
nel retail il budget più elevato delle spese "controllabili" e il
fattore determinante per il successo del business? Semplice, il personale.
L'HR, quindi, gestisce il cuore pulsante dell'attività. La crescente enfasi sul
servizio al cliente ha messo al centro di qualsiasi strategia le risorse umane.
Con 2,3 esperienze negative (prodigi della statistica), il cliente cambia
definitivamente negozio. Insomma, tutto ruota attorno a come si recluta, si
gestisce e si (in)forma il personale. C'è poi il tema del trattenere e
fidelizzare le risorse. Alcune direzioni commerciali sottovalutano questo
aspetto, perdendo di vista uno dei più pesanti costi occulti del settore.
L'addestramento è un costo che incide pesantemente sulle performance dei punti
vendita e il turn-over proietta un'immagine di precarietà dello standard di
servizio. C'è poi la concorrenza delle vendite on-line. Se il vantaggio
competitivo del rapporto personale non viene enfatizzato nei punti vendita,
tutto si sposta sulla price competition,
con internet netto vincitore. Il tanto citato "shopping
esperienziale" passa (anche) attraverso l'atmosfera che si respira nel
negozio e non basta studiare l'architettura del punto vendita, è necessario che
chi accoglie il cliente sia in piena sintonia con l'ambiente e con il messaggio
che con esso s'intende trasferire. Tutto ciò richiede formazione. Gli specialist addetti alle vendite devono
intrattenere rapporti efficaci con il cliente. Devono imparare a gestirsi
autonomamente e a non cercare per prima l'approvazione del "capo" o
della "capa", ma quella del cliente. Tutto ciò richiede una
formazione professionale e personale non banale. Tutta la ritualità del saluto
e dei ringraziamenti non può essere solo trasferita attraverso l'esempio del
manager o di chi per esso, ma deve costituire il corredo stabile (ma
modulabile) del dipendente. C'è poi tutto il capitolo circa la conoscenza del
prodotto, che costituisce un altro elemento chiave del servizio. Ma i temi si
moltiplicano, che dire delle promozioni? Le pressioni sul punto vendita sono
ormai constanti e addestrare il personale alla gestione di un messaggio
complesso (a volte addirittura contraddittorio) è un'abilità che si impara e si
incrementa con l'esercizio. Certo, in fase di reclutamento si chiede flessibilità
e disponibilità per orari di lavoro spesso sfiancanti, ma se il risultato
finale è solo quello di essersi garantiti "la copertura" oraria, a
fronte di una performance scadente, prima o poi il problema esplode. Se i punti
vendita cominciano a scricchiolare e i clienti registrano un trattamento
inadeguato, si sta mettendo in gioco uno degli asset chiave del retail: la
reputazione. Ancora una volta, è l'HR a doversi fare carico di un'adeguata
formazione del personale, dando tutte le indicazioni per una corretta
interpretazione della brand image
dell'azienda. Appare evidente che nel retail l'HR è più che mai coinvolto nel
business e dovrà sempre più attrezzarsi con competenze a 360°.
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