Anche
alla luce dell'ottimo 2016, tutti sono d'accordo nel prevedere un 2017 di
crescita per il settore minerario. Gli esperti analisti prevedono un aumento
del free cash flow e della dinamica
degli utili, a tutto beneficio degli azionisti. Tuttavia, Citi ritiene improbabile
che si possa rivedere la stessa crescita percentuale del 2016. Le straordinarie
performance dell'anno scorso del settore minerario e delle commodities, seguivano a 5 anni di andamento sotto-media rispetto
agli altri settori industriali. Al di fuori dell'eccellente ciclo tra il 2003 e
il 2007, il settore ha avuto performance al di sopra della media solo due volte
negli ultimi decenni. La prima volta durante la bolla tecnologica, quando il
settore minerario soffrì molto meno del resto del mercato e la seconda volta nel
recupero dall'ultima devastante crisi, grazie al traino del mercato cinese. Citi
ritiene che il 2017 potrebbe svolgersi in modo simile al 2010, che beneficiò
dello slancio avuto dal rimbalzo post-recessione del 2009. La paura di
rinunciare ad un altro anno di overperforming
è molto probabile che attiri altri investitori nel settore. Le previsioni
dicono che il picco dei fallimenti è stato raggiunto e si aspettano più
impieghi in capital expenditures e
nell'attività esplorativa, ma con poche operazioni di fusioni e acquisizioni,
fin quando i prezzi delle materie prime non mostreranno un periodo di crescita
stabile. Le minacce per una crescita del settore provengono da un eventuale
deprezzamento dello yuan cinese e dall'aumento del prezzo del petrolio.
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