Un aggettivo per l'appena finito 2016? Paradossale!
Sì, è stato un anno paradossale. A livello internazionale si è assistito al
dilagare del pensiero anti-sistema e anti-globalizzazione, con il risultato che nel
business dei media la globalizzazione ha subito un'accelerazione senza
precedenti. E' possibile che nel 2017, per esempio, molte aziende britanniche
avranno una proprietà straniera e, quasi certamente, Mediaset diventerà, in
tutto o in parte, francese. Tutto questo accade mentre l'Europa si confronta
con rinati sentimenti nazionalistici e i desideri di muri di separazione
continuano a raccogliere consensi. E' pur vero che i sentimenti quali la paura
alimentano queste reazioni e, certamente, il clima di insicurezza dettato dal
terrorismo internazionale non aiuta. Ma la cosa che stupisce è che sia
l'industria della comunicazione e dei media a mantenersi vivacemente
transnazionale, in un'Europa ancora profondamente separata dalle lingue e dalle
diverse storie culturali. Tuttavia, in Italia, non appena Renzi si è dimesso a
seguito della sconfitta nel referendum, il grido di vittoria più energico è
arrivato dal Movimento Cinque Stelle, anti europeista e "tifoso"
della politica di Trump. Questo risultato ha spronato Fox a tentare un assalto
su Sky (entrambe di proprietà di Murdoch) approfittando di un calo del valore
delle azioni di quest'ultima. Nella
stessa settimana, Bolloré ha accelerato la "scalata ostile" su
Mediaset. C'è da dire che la vera svolta in Italia sarebbe l'acquisizione di
Mediaset da parte di Vivendì, che permetterebbe a Bollorè di espandersi nel sud
Europa, creando il primo gigante della comunicazione al pari dei colossi USA. Mediaset
ha perso una montagna di soldi sulla pay-tv, costringendola a tagliare i budget
anche sui canali del digitale terrestre (i cosiddetti free-to-air). Il mercato
televisivo italiano è il terzo in Europa, dopo il Regno Unito e la Germania, e
Mediaset ha circa il 58% di tale mercato. Ma, da tempo, ha un atteggiamento
passivo e rinunciatario che non stimola la creatività e lo sviluppo. Mentre Sky
Italia ha fatto passi da gigante grazie a produzioni come Gomorra e il giovane
Papa, Mediaset si ripete da anni e non riesce ad uscire dallo schema del
reality. Sky Italia, a detta degli esperti, è la realtà più creativa ed
intelligente del continente, Mediaset è il perfetto contrario. Ma se Mediaset
passasse ai francesi, che conseguenze ci sarebbero nella politica italiana? Molte e lo sa bene il Partito Democratico che
ha bisogno dell'appoggio di Berlusconi al senato. Questo spiega l'alzata di
scudi trans-partitica sulla scalata a Mediaset, cui ha fatto seguito la
magistratura che ha rinforzato il "catenaccio" all'italiana contro
Vivendì. Insomma, politica e business dei media seguono tendenze contrapposte:
da un lato cresce il "rifiuto" dell'Europa (Brexit, Le Pen, Grillo,
Salvini, l'olandese Geert Wilders, Frauke Petry in Germania, ecc.), dall'altro
il controllo dell'intrattenimento e dell'informazione sarà sempre più europeo. Mi
sa che dopo il paradosso del 2016 ci dovremo aspettare un 2017 ancora più
paradossale.
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